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Pubblicato su politicadomani Num 89 - Marzo 2009
Missione a Bruxelles
Marano si appella all’Europa
Consegnato agli europarlamentari il dossier sulla cava del Poligono di Chiaiano
Carmela Maria Orlando
Il caso Chiaiano è arrivato a Bruxelles. Il 21 gennaio scorso il sindaco di Marano Salvatore Perrotta è approdato a Bruxelles per un colloquio con Dimas, il commissario straordinario per l’ambiente della Commissione Europea. Ad accompagnarlo una piccola delegazione composta dal consigliere regionale dell’Italia dei Valori Carlo Migliaccio, l’assessore al comune di Marano per la tutela all’ambiente, il professore Gian Battista de Medici, ed un cittadino in rappresentanza dei comitati contro la discarica formati dagli abitanti di Marano e Chiaiano. La delegazione è stata ricevuta dai parlamentari Monica Frassoni, Claudio Fava, Giulietto Chiesa, Roberto Musacchio, Umberto Guidoni e Vincenzo Aita, ai quali ha spiegato le proprie ragioni contro la realizzazione di una discarica all’interno della cava dell’ex poligono di Chiaiano. Obiettivo della missione a Bruxelles era anche quello di suggerire modi alternativi per risolvere la questione rifiuti. Già da qualche mese, infatti, l’amministrazione si è pronunciata in maniera favorevole ad ospitare un sito di compostaggio, che servirebbe a riciclare quella tipologia di rifiuti che nella raccolta è classificata nell’umido. Inoltre, in alternativa ad una discarica del “tal quale” esistono varianti come il TMB, il trattamento meccanico biologico. Le ragioni del primo cittadino sono state supportate dal parere dei tecnici come il professor de Medici, geologo, che ha detto che la zona della cava è ad alto rischio idro-geologico.
Dopo la trasferta a Bruxelles, è stata la volta degli europarlamentari a mettersi in viaggio verso la cava, per effettuare un sopralluogo e osservare di persona lo stato dei lavori all’interno. Il 6 febbraio scorso una delegazione composta dagli europarlamentari Frassoni e Aita e dai rappresentanti istituzionali di Marano - il sindaco Salvatore Perrotta, i consiglieri Gemma Infantocci e Mario Romani e i due tecnici Franco Ortolani e Gian Battista De Medici -, grazie alla presenza dei deputati europei, è riuscita finalmente ad entrare nella cava dell’ex poligono per verificare lo stato dei lavori all’interno della cava. Dopo il sopralluogo i due onorevoli si sono recati direttamente dal procuratore Lepore per discutere del caso Chiaiano. “Sono perplessa sull’apertura della discarica tra dieci giorni - ha dichiarato l’onorevole Monica Frassoni - perché la situazione all’interno della cava è complicata e abbiamo riscontrato molta approssimazione in alcune cose, che andrebbero approfondite prima dell’apertura. Abbiamo chiesto anche al procuratore Lepore la massima attenzione sulla faccenda. Intanto aspettiamo le valutazioni che verranno, anche se sussistono alcune situazioni irrisolte, che saranno sottoposte a Bruxelles secondo il diritto comunitario”.
I tre punti fondamentali che saranno portati ancora una volta all’attenzione della Commissione Europea sono: la presenza di amianto nella cava, il rischio di contaminazione delle falde acquifere, che interesserebbe l’intera città di Napoli, e la valutazione di impatto ambientale. Sulla questione dell’impatto ambientale e sul progetto presentato, soprattutto, la Commissione Europea potrebbe chiedere una nuova valutazione e un altro progetto; cosa questa che richiederebbe la convocazione di una nuova conferenza dei servizi.
Gli europarlamentari hanno ricevuto anche un dossier molto completo sulla faccenda, redatto dai cittadini del presidio, che sarà incluso nella documentazione da sottoporre a Bruxelles. “Crediamo in un’istituzione come la Comunità Europea che è super partes. I fatti che accadono ci stanno dando ragione ed è dimostrato da pareri tecnici - ha dichiarato una cittadina del presidio durante l’attesa sull’esito del sopralluogo - come la faccenda dell’amianto, da noi denunciato quattro mesi fa, e che ora anche loro confermano di aver trovato”.
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